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Duemila anni fa, il 19 agosto del 14 d.C. si spegneva il primo imperatore romano, Augusto.

 

 

Testa di marmo di Augusto – Museo di Tindari – Insula III del I sec. d.C.   

    

Nel 2014 ricorre un importante anniversario: il bimillenario della morte del primo Imperatore di Roma, Imperator Caesar Divi filius Augustus ossia, Gaio Ottaviano, avvenuta nell’anno 14 d.C..  Nipote del grande Cesare e, dopo le idi di marzo, suo erede testamentario,  Augusto, il consacrato, è ritenuto come l’iniziatore di un nuovo stile di potere che condusse l’Impero di Roma alla sua massima potenza e costituì un modello politico ispiratore anche nei secoli successivi, ben oltre i limiti temporali che segnarono la caduta del dominio militare di Roma.

Aureo di Augusto del 27 a.C. Il 16 gennaio del 27 a.C. il senato romano conferì

a Ottaviano il titolo di Augustus, il cui nome ufficiale fu da quel momento Imperator

Caesar Divi filius Augustus. (Parigi, Bibliothèque National de France).

 

Nacque nel 63 a.C. da Azia maggiore, nipote di Giulio Cesare: una parentela  di peso che ebbe un ruolo non indifferente nella veloce affermazione politica del giovane rampollo della Gens Iulia. Ma questa da sola non bastò perché, dopo l’assassinio di Cesare, furono soprattutto le scelte operate da Ottaviano, talune propiziate da una buona dose di fortuna, a determinare gli eventi che lo condussero nel 23 a.C. a ricoprire alcune tra le più alte cariche ed onorificenze dello Stato, tra le quali quella dell’imperium proconsulare maius et infinitum e la  tribunicia potestas. Eventi costellati da rovinose guerre interne, da complotti politici, da assassinii e da congiure oltre che da mosse diplomatiche astute e temerarie che gli storici del tempo ci hanno tramandato nei loro Annali.

Affresco del 19 a.C. circa della battaglia di Nauloco (36 a.C.), Villa della Farnesina, ambulacro G. -

Museo Nazionale Romano - Palazzo Massimo - Roma

Tra queste la cruenta guerra civile (Bellum Siculum) sostenuta negli anni 42-36 a.C. contro Sesto Pompeo, rappresentò indubbiamente una tappa fondamentale ed asperrima negli anni cruciali della fulminea avanzata politica di Ottaviano nonostante gli storici moderni reputano in massima parte minimizzare, secondo noi a torto, l`importanza e i risvolti decisivi che ne scaturirono con la vittoriosa conclusione del conflitto siciliano. A partire dalla mutazione dello scenario politico d’influenza ottaviana sull’intera area mediterranea con l’inclusione delle due ricche e strategiche province di Sicilia e d’Africa. Infatti, il quadro generale dei rapporti di forza all’indomani del Bellum Siculum tra i due trimuviri superstiti, Ottaviano e Antonio, subì uno stravolgimento radicale, preparatorio allo scontro decisivo di Azio del 31 e, nel contempo, conferì ad Ottaviano le risorse economiche e militari, necessarie per opporsi apertamente ad Antonio e rialzò in modo significativo il livello di  auctoritas che si era di molto abbassato dopo i fatti di Perugia e i disordini scoppiati nella stessa città di Roma causati dalla penuria di grano a seguito del blocco navale operato dalla potente flotta di Sesto Pompeo.

 


 

 

 

 

 

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